20.3.10

Dixies. And more


È gigantesco, proiettato sul monitor. Ed è gigantesco anche seduto in sala, fila 10, da dove si gusta la sua idea messa in scena, la analizza, valuta l'interpretazione, si segna i suggerimenti da dare, a sipario chiuso, ai suoi artisti. Lì, a due passi da te. 
La sua voce è quella di un baritono nero che canta la storia d'America, in una sinfonia divina, fatta di tasselli di poesia, danza, scenografia, musica, luci, gospel. 
Lincoln e Richmond, Virginia. 
Philadelphia e le rovine abbandonate dalla coda della Guerra civile.
Il colonnato della Casa Bianca e le catene di una schiavitù che è una donna, un uomo, un luogo. Nati nel 1841, nel 1952, nel 1985. 
E quant'altro, direbbe qualcuno. 
Andate avanti voi. Valutate voi. Giudicate voi. 
Io semplicemente mi lascio prendere e portare via. 
Dico solo che la grandezza e l'intelligenza di un artista si misurano anche sulla sua disponibilità. Sul suo mettersi a disposizione del pubblico. Seduto su una poltrona, spiega con chiarezza e senza superbia, condivide, regala agli spettatori un prologo essenziale, che dà la chiave, decifra il lavoro e offre in dono il segreto prezioso della nascita di una creazione artistica. 
Poche parole. Cinque minuti d'introduzione. Splendido Omero dalla pelle scura, pienamente consapevole di doversi ancora tergere dalla fronte il sudore sgocciolato su miliardi di batuffoli di cotone. 
Lo spettacolo perfetto. Dove c'è tutto. Senza bandiere eppure pieno zeppo di stelle e strisce. 
E pensi che no, questo non può essere un caso. Dev'essere proprio una coincidenza. Di quelle speciali. Un segno con la S maiuscola.

4 commenti:

Biancaneve ha detto...

Anche senza sonoro, ma con un tango in falso sottofondo, appare (non "sembra") bellissimo.
Come vorrei vedere un balletto insieme a te! Ci penso spesso. Quando facciamo? Sai che io me li godo!

canzoni di viaggio ha detto...

questo era meraviglioso, biancasnow. c'era veramente tutto. e per unìora non staccavi gli occhi dal palco. e nemmeno il cuore. quando vengo a trovarti mi porti a teatro, in riviera?

Biancaneve ha detto...

Comincio a tener guardato, e consideralo già in agenda!
Come ambientazione: una bionda e una mora in sella ad un mini-bolide rosso, infradito; sfondo sabbioso, poi roccioso sul cambio scena, dopo ponte della ferrovia. Gabbiani. Salsedine. Buganvillee viola a sfumare.
Come ti sembra?

canzoni di viaggio ha detto...

mi sembra una favola (biancaneve, d'altronde...)