sono viaggi come questo. e viaggi diversi.
piccoli viaggi. viaggi epocali.
di un istante o di ore e giorni e mesi. di centimetri o chilometri. di strade, d'acqua e d'aria.
o di semplice pensiero.
emozioni che scorrono ed esplorano e vedono e assorbono e cambiano.
viaggi di donna. viaggi e basta.
da raccogliere, senza urgenza. da setacciare e raccontare. da condividere.
con parole e immagini, unici passi consentiti su questo sentiero virtuale
31.5.10
LiVe together in perfect harmony
C’è chi dice che è poco originale. Chi riesce pure a dimostrarlo, facendoci un po' rosicare. Chi ancora dice che hanno dimenticato la Zia Giulia. Ma c’è tutta una serie di motivi per cui il nuovo marchio promozional-turistico della Regione Friuli Venezia Giulia (il nome per esteso, con l’evidenziazione di “Live”, ossia “Li” di Friuli e “Ve” di Venezia) può stare simpatico. A me, personalmente, lo sta. E mi soffermo qui solo su motivi del tutto personali, disarmando così qualsiasi bastian contrario.
Per prima cosa, il suo battesimo, sabato sera, ha avuto il pregio di ricostituire il team Terroir-Terruàr, da qualche tempo privato di un evento degno della sua presenza, in formazione completa e a dir poco smagliante. La formazione era così completa e così smagliante da essere allargata alla quarta partecipante, cioè la madrina dei Sette nani. Che, come aveva dichiarato in tempi non sospetti su questo blog, avrebbe tanto voluto essere assieme alla magica triade in quella prima missione punitiva. Ebbene, accontentata dal fato: è riuscita a ritornare in Friuli, completamente a cazzo, dopo mesi, e totalmente ignara della felice coincidenza. Oggi rincasa. Rinnovata nel corpo, nello spirito e, soprattutto, nel logo, ripiomba sulla Riviera di Levante nelle vesti di primo, vero e soprattutto gratuito (se togliamo il pesce spada che si è ingollata alla festa) testimonial all’estero della nuova immagine del Fvg. Un compito non facile, visti i fiori, le Cinque terre e varie altre cosucce che deve oscurare con il nostro simpatico timbrino. Ma siamo certi che non ci deluderà. Altro motivo? Il caro vecchio amico fonico, chiamato a fonicare tutta la soirée. È cicciato fuori a sorpresa (nostra) e così abbiamo fatto pure Carramba, che neanche al TgCom.
Ma insomma il marchio. Intanto, come ci ha insegnato il Marcel Marceau della slide-motion, è un logotipo. E «non è solo smart», ma può adattarsi a ogni tipo di gadget sempre che tu lo pronunci ghègget. Non abbisogna di traduzione (“Be guests of unique people” nun se poteva senti’) e può essere affiancato a qualsiasi tipo di messaggio, come "LiVe music" per esempio. Sempre che tu lo pronunci laivmiùsec.
Per un'ottima cronaca della serata, leggete pure gli inappuntabili Terroir e Terruar. Li lascio alla fine, come il dolce. Come la goduriosa rovesciata c.d. alla muffa, che ha coronato una festa della madonna, mi si consenta il francese, piena zeppa di palloncini volanti, da guardare, da tirare giù con le mani o da bucare con la sigaretta – c’è chi è riuscito con un unico colpo di Merit a sganciarne un grappolo gigantesco, spogliando mezzo scalone d’ingresso. Vip power. E piena zeppa pure di giornalisti (e qualche blogger, of course), con i mejo che sono sempre i mejo. Non c’era la Zia Giulia, d’accordo, ma in compenso c’era lo Zio Fester - non temo smentite - a cambiare i dischi. Chill, ovviamente. Re-chill, probabilmente. Il giusto per accompagnare chiacchiere e risate, peciòtti ed entusiasmo, bollicine e cocktail, poltrone illuminate e prato verde alien, aria frizzante, candeline, pescetti, goduria e un mucchietto di stelle, baci dati con un certo orgoglio e baci che non si potevano mica dare lì, foto giapponesi e prospettive majanesi. Che se il buongiorno di un logotipo si vede dalla sera... Live forever!
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4 commenti:
ecchecazzo quanto abbiamo dovuto aspettare
adoro le chiose
adoro le chiese
san damiano, d'altronde... proprio vicina alla mia. :)
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